Lo spettacolo è in scena dalla stagione 2021/2022.
Lo spettacolo.
In questo monologo un ragazzo, che potrebbe essere ognuno di noi, in giro per la Sicilia s’imbatte in un monumento, dimenticato lungo una strada. È dedicato al giudice Rosario Livatino (1952-1990). E lì, vuoi per un caso straordinario o per mero gioco teatrale, c’è un uomo che par esser stato lì ad aspettarlo, per raccontargli tutto ciò che c’è da sapere su quell’uomo, quel magistrato, quel “giudice ragazzino”, fiore delicato della Sicilia civile reciso e distrutto dal cancro mafioso.
In parallelo, però, c’è un’altra storia. A fianco alla vicenda umana e professionale di Livatino ci viene raccontata la storia di un reietto, un pastore di capre, Roberto. Diametralmente all’opposto di Livatino, figlio della medio-alta borghesia siciliana, Roberto vive alla periferia sociale dell’isola di quegli anni, in uno squallore ed abbandono da cui, per atroce paradosso, solo il clan mafioso della sua zona sembra dargli la possibilità di uscire. Ma a che costo?
Gli attori.
Il monologo è recitato da Federico De Luca, alla seconda collaborazione con la nostra compagnia dopo il progetto di E ora qualcosa di completamente diverso.
Scheda dello spettacolo.
Durata: 50′ (circa)
Dimensioni palco, fonica e requisiti luci/audio adattabili a dotazioni presenti in loco.